Azioni Eni: tra JV con Petronas e accordo con Botas che fare in Borsa? | Investire.biz

Azioni Eni: tra JV con Petronas e accordo con Botas che fare in Borsa?

10 set 2025 - 09:00

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La fase correttiva delle passate giornate non ha alterato il trend rialzista presente sulle azioni Eni. Scopriamo quali sono le attese nel breve e medio periodo

In attesa di conoscere le decisioni che verranno comunicate nel pomeriggio di domani dalla BCE, i mercati azionari europei inaugurano la terza seduta della settimana in leggero territorio positivo.

Con il focus rivolto anche alla crisi politica presente in Francia, il FTSE Mib si conferma oltre l'importante soglia dei 42 mila punti. Dal punto di vista operativo sopra questi livelli è possibile una continuazione del trend ascendente prima in direzione dei 42.250-42.300 punti e a seguire i 42.500-42.600 punti.

Tra le azioni da seguire nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo Eni, con il Gruppo che da una parte lavora a una nuova joint venture e dall'altra firma un accordo in Turchia. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

 

 

Eni: jv con Petronas e accordo con Botas

Nelle ultime ore è arrivata la conferma da parte del gruppo guidato da Claudio Descalzi per la nascita di una nuova joint venture con l'azienda malese Petronas. L'obiettivo da parte delle due società sarebbe quello di rifornire di gas naturale liquefatto sia il mercato cinese che quello dell'Estremo Oriente, che dovranno abbandonare nel corso dei prossimi anni l'utilizzo di carbone. La nuova jv guarderebbe con molti interesse anche all'india, un Paese che dovrebbe vedere crescere nel corso del prossimo decennio la domanda di gas.

Nel dettaglio la nuova società dovrebbe iniziare con una produzione di idrocarburi di quasi 300 mila barili giornalieri, per arrivare in tre anni a produrre oltre 500 mila barili al giorno. Ricordiamo che nello scorso mese di giugno le due società avevano firmato un accordo quadro per la nascita di una nuova società paritetica, che andrà a gestire gli asset sia in Malesia che Indonesia.

Oltre alla JV con Petronas, il cane a sei zampe ha firmato un accordo triennale con la turca Botas. Questo prevede la consegna di 1,6 miliardi di metri cubi annui di GNL, per un totale di 4,8 miliardi di metri cubi. L'obiettivo è quello di rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico del Paese, in particolar modo durante il periodo invernale.

Se da una parte l'accordo conferma ancora una volta il ruolo primario che Eni sta avendo nel mercato globale del GNL, dall'altra rappresenta una mossa strategica per la Turchia che diversificando le proprie fonti energetiche cerca di garantirsi una fornitura costante.

 

Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo a vedere le strategie long e short sulle azioni Eni per le prossime giornate. È stata una giornata all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Eni che, con un guadagno dell'1,74%, ha chiuso le contrattazioni in area 14,94 euro.

Il movimento di ieri da una parte ha arrestato la fase correttiva di breve, che aveva interessato le azioni nelle passate sedute, e dall'altra apre le porte a una continuazione degli acquisti. Questi arriverebbero con il superamento dei 15 euro, con prossimi obiettivi i 15,40 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente i top degli ultimi 6 anni situati sulla soglia dei 16 euro.

Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessero essere messi alle spalle, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico, con prossimi target verso i top del 2018 posti sui 16,75-16,80 euro.

Al contrario la violazione dei 14,50 euro, minimi dell'ultimo mese ed ex massimi dello scorso mese di marzo, dovrebbe aprire la strada a una fase discendente più marcata che potrebbe essere sfruttata con l'apertura di posizioni ribassiste.

In questo caso il primo target sarebbe posizionato sui 14 euro e successivamente i 13,70 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo. Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere violati, si assisterebbe a una continuazione delle vendite verso i 13 euro e successivamente i 12,50-12,40 euro.

La perdita di tali supporti dovrebbe far proseguire la discesa in direzione degli 11,66 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 aprile, con target intermedi situati sulla soglia dei 12 euro.    

 

 

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