Wall Street continua a viaggiare sui massimi storici, noncurante delle valutazioni che ora sono diventate un po' troppo elevate. Gli investitori stanno scontando la ripresa del ciclo dei tagli ai tassi di interesse della
Federal Reserve a partire dalla prossima riunione del 16/17 settembre. Ormai ogni dubbio è stato dissipato dopo i pessimi dati sull'occupazione statunitense della scorsa settimana che hanno riportato appena 22 mila nuovi occupati nel mese di agosto e un tasso di disoccupazione al 4,3%, il più alto di circa quattro anni.
Con il mercato del lavoro fragile, un drappello di osservatori finanziari accarezza addirittura l'idea che la Fed possa ridurre il costo del denaro di mezzo punto percentuale, e non di un quarto di punto come è nelle attese. Alcuni trading desk però avvertono che l'appuntamento con la Banca centrale potrebbe rivelarsi una sorta di "vendita sulla notizia", come spesso accade quando il mercato sconta con un certo anticipo qualcosa di importante che sta per accadere.
Wall Street: alcuni segnali di pericolo
Da più parti intanto piovono avvertimenti che il rally delle azioni americane a Wall Street potrebbe essere giunto al capolinea.
Secondo quanto riportato da RBC Capital Markets, gli investitori si stanno ritirando dal loro forte posizionamento rialzista, come dimostrano i flussi di denaro nei fondi azionari statunitensi più deboli rispetto ai livelli osservati a inizio anno. "Pensiamo che questa sia la prova della stanchezza degli acquirenti", ha scritto in una nota ai clienti Lori Calvasina, responsabile della ricerca sulla strategia azionaria Usa presso RBC Capital Markets.
A suo avviso, le preoccupazioni sono derivanti da "valutazioni azionarie elevate, calo del sentiment rialzista e debolezza stagionale", con settembre che tradizionalmente è il mese peggiore dell'anno per l'indice S&P 500 (
Settembre: cosa dice la stagionalità a Wall Street?). "È importante sottolineare che all'interno dei fondi azionari statunitensi i flussi retail hanno vacillato di recente", ha aggiunto Calvasina. Tali flussi stanno diventando negativi, invertendo la forza precedente, hanno evidenziato i dati della banca canadese.
Un altro segnale di allarme è dato dal posizionamento dei gestori di portafoglio sulle azioni americane. Gli strategist di Deutsche Bank sottolineano che ora è sottopesato, mentre i consulenti di trading di materie prime (CTA) - soggetti che usano il trading sistematico attraverso i derivati - hanno ridotto la loro esposizione a Wall Street la scorsa settimana.
Un terzo segnale proviene dal mercato delle opzioni. Parag Thatte, strategist di Deutsche Bank, ha affermato che la media mobile a cinque giorni del volume delle opzioni call al netto del volume delle put è scesa la scorsa settimana. Questo potrebbe significare che il mercato si sta inclinando al ribasso. In particolare,
questo ribasso si sta indirizzando verso le azioni a grande capitalizzazione in confronto alle small cap. Ciò è evidenziato dal fatto che lo skew (un importante indicatore di volatilità) per gli ETF che replicano l'
S&P 500 e il Nasdaq 100 è ripido, mentre quello per gli ETF che negoziano il Russell 2000 è piatto.