In una giornata che sarà contrassegnata dalle decisioni che in serata verranno prese dalla FED, che probabilmente andrà a tagliare i tassi dello 0,25%, i mercati azionari europei aprono la seconda seduta della settimana all'insegna della cautela.
In questo contesto il FTSE Mib cerca di mantenersi sopra i 42.500 punti, per evitare una continuazione della fase correttiva, innescatasi nella giornata di ieri, che avrebbe come prossimi obiettivi i 42.300-42.250 punti e a seguire la soglia dei 42 mila punti.Al contrario nuovi segnali di forza si avrebbero con il ritorno dell'indice italiano oltre i 43 mila punti.
Tra i titoli da seguire nella giornata odierna troviamo Eni, con il cane a sei zampe che nella serata di ieri ha firmato un progetto in Ghana. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Eni: accordo in Ghana
Nel pomeriggio di ieri Eni, insieme ai partner del progetto OCTP, Vitol e la Ghana National Petroleum Corporation, ha firmato un Memorandum d’Intenti con il Governo del Ghana, con l’obiettivo di aumentare la produzione nazionale di petrolio e gas e promuovere allo stesso tempo nuove iniziative sostenibili.
Nello specifico il nuovo accordo firmato dal cane a sei zampe, nel cui progetto possiede oltre il 44% delle quote, prevede la valutazione di un piano di investimenti, finalizzato a contribuire agli obiettivi nazionali per un accesso all’energia affidabile, accessibile e a basso impatto ambientale.
Tra le principali iniziative proposte il possibile aumento della capacità produttiva del progetto OCTP, sfruttando le sinergie tra gli interventi offshore e onshore, con l’obiettivo di rispondere sempre più alla crescente domanda interna di energia del Paese.
Dal 2018, il progetto in questione ha prodotto oltre 107 milioni di barili di olio e 480 miliardi di piedi cubi standard di gas, contribuendo a soddisfare quasi il 70% del fabbisogno nazionale di gas per la generazione di energia elettrica.
Da segnalare che la collaborazione si concentrerà anche sulla valutazione di attività esplorative e sul possibile sviluppo del nuovo giacimento Eban-Akoma nel blocco Cape Three Points 4.
Quest'ultimo è destinato a diventare una nuova e importante fonte di approvvigionamento, grazie alle infrastrutture già esistenti, per massimizzare il valore e ridurre i tempi di immissione sul mercato.
Da sottolineare infine che un altro fronte importante per Eni dovrebbe essere la Libia, che dopo 18 anni si prepara ad aggiudicare le licenze esplorative messe in palio con Big round 2025. La prima assegnazione è prevista entro i primi 2 mesi del 2026 e la gara assegnerà 22 blocchi.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere quali sono le attese sulle azioni Eni nel breve e medio periodo. Con volumi pari alla media giornaliera mensile è stata una seduta all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Eni che, con un guadagno dello 0,7%, ha chiuso le contrattazioni a contatto con la soglia dei 15 euro.
Dal punto di vista operativo con il superamento di queste aree, le azioni andrebbero a mettere sotto pressione i 15,35-15,40 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente i massimi degli ultimi 6 anni situati sulla soglia dei 16 euro.
Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessero essere messi alle spalle, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico, con prossimi target i top degli ultimi 7 anni situati sui 16,75-16,80 euro. Il superamento di tali aree resistenziali dovrebbe far proseguire gli acquisti fin verso i 17,50 euro, aree che il titolo non tocca da 10 anni.
Al contrario un ritorno delle quotazioni sotto i 14,50 euro, che rappresentano contemporaneamente i minimi dell'ultimo mese e gli ex massimi dello scorso mese di marzo, dovrebbe aprire la strada a una fase discendente più marcata che potrebbe essere sfruttata con l'apertura di posizioni ribassiste.
In questo caso si avrebbe un primo target sui 14 euro e successivamente i 13,70 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
Nel caso in cui anche questi supporti non dovessero arrestare la spinta ribassista, si assisterebbe a una continuazione della discesa verso i 13 euro e successivamente i 12,50-12,40 euro.
La perdita di tali supporti dovrebbe far proseguire le vendite in direzione degli 11,66 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 aprile, con target intermedi situati sulla soglia dei 12 euro.
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