Sale la febbre a Wall Street per la riunione della
Federal Reserve (Fed) che avrà inizio oggi e terminerà domani sera con la conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Gli indici azionari americani viaggiano sui massimi storici in attesa che la Banca centrale USA tagli di un quarto di punto dei tassi di interesse e che, nel corso della conferenza stampa, il governatore usi un
tono accomodante in vista dei prossimi meeting.
Tale convinzione deriva dal fatto che il mercato del lavoro in calo alimenta preoccupazioni sull'economia americana. Con l'inflazione che non sta riprendendo la sua corsa e gli accordi tariffari che potrebbero aver scongiurato la possibilità che ciò avvenga, la Fed potrebbe rimuovere gli indugi che finora l'hanno tenuta prudente sul fronte dei tassi.
Wall Street continuerà a salire?
Ad agosto gli Stati Uniti hanno creato appena 22 mila nuovi posti di lavoro e il tasso di disoccupazione al 4,3% ha evidenziato il livello maggiore degli ultimi quattro anni. Questo significa che l'economia americana rischia una flessione nei prossimi mesi. Di fronte a uno scenario recessivo, normalmente Wall Street effettua una correzione anche significativa.
Diversamente, si sta configurando la situazione paradossale - sperimentata in altre occasioni - in cui le cattive notizie in ambito macroeconomico si trasformano in buone notizie per i mercati. Questo perché gli investitori si aspettano che la Fed non avrà remore a riprendere con decisione il ciclo dei tagli ai tassi di interesse interrotto lo scorso anno.
Tuttavia, secondo gli strategist di alcune importanti banche USA, dopo l'appuntamento di questa settimana gli investitori si concentreranno sul potenziale rallentamento economico degli Stati Uniti e quindi cambieranno il loro sentiment rialzista. "Una volta ripreso l'allentamento monetario, le azioni potrebbero diventare più caute per un po' e prezzare un ulteriore rischio di ribasso", ha scritto un team di strategist di JP Morgan Chase guidato da Mislav Matejka.
Secondo John Stoltzfus, Chief investment strategist di Oppenheimer, eventuali cali dopo il taglio della Fed saranno però limitati sia in termini di portata che di durata. Sempre a condizione che l'economia statunitense risulti resiliente nei prossimi mesi. "Se la Fed dovesse scegliere di allentare solo di 25 punti base, come molti si aspettano, il mercato potrebbe vendere sulla notizia dopo che le azioni sono arrivate a nuovi record proprio in previsione di un tale taglio dei tassi", ha scritto in una nota.
A giudizio di Michael Wilson, strategist di
Morgan Stanley, "il rischio a breve termine è incentrato sulla tensione tra i dati sul lavoro deboli, con la risposta della Fed che potrebbe non soddisfare il bisogno dei mercati". Tuttavia, l'esperto ha raccomandato di
acquistare eventuali cali, perché il suo scenario più rialzista vede l'
S&P 500 salire del 9% a 7.200 punti entro la metà del 2026.
David Kostin, analista di Goldman Sachs ha affermato che "i titoli azionari sembrano guardare oltre il temporaneo rallentamento economico e prezzare una riaccelerazione nel 2026", aggiungendo che un raffreddamento del quadro occupazionale ha "aperto la porta ai tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve questa settimana".